Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha cambiato posizione riguardo ai dazi imposti dalla Cina durante una conferenza giovedì. A gennaio, Musk aveva dichiarato che sarebbero state necessarie misure affinché i produttori automobilistici cinesi non “distruggessero” i concorrenti globali.

Ora, l’amministrazione Biden sta applicando dazi per privilegiare la produzione statunitense, e Musk ritiene che sia la mossa sbagliata da compiere, affermando che limitare la capacità di un paese straniero di fare affari in altre regioni è svantaggioso per il mercato.

Durante la conferenza Viva Technology a Parigi, Musk ha dettagliato i suoi pensieri: “Né Tesla né io abbiamo chiesto questi dazi; infatti, sono rimasto sorpreso quando sono stati annunciati. Le cose che inibiscono la libertà di scambio o distorto il mercato non sono buone. Tesla compete abbastanza bene sul mercato cinese senza dazi e senza supporto differenziale. Sono a favore di nessun dazio.”

Si tratta di un cambio radicale rispetto a quanto dichiarato da Musk solo qualche mese fa a gennaio, dove aveva sottolineato la necessità di barriere che proteggessero le aziende domestiche: “Se non vengono stabiliti ostacoli commerciali, demoliranno praticamente la maggior parte delle altre case automobilistiche del mondo.”

A metà maggio, l’amministrazione Biden ha lanciato un nuovo programma di dazi che comporterebbe una tariffa del 100% sugli EV, mentre altri settori sono stati interessati in misura minore.

Il Washington Post ha riportato che il programma dei dazi avrebbe colpito $18 miliardi di prodotti cinesi ed è stato realizzato “per proteggere i lavoratori e le imprese americane.”

Non è la prima volta che Musk parla dei programmi tariffari tra gli Stati Uniti e la Cina. Nel 2018, ha dichiarato che il piano cinese di abbassare i dazi sull’importazione era una “azione molto importante” e avrebbe aiutato a evitare “una guerra commerciale.”

L’amministrazione Trump nel 2020 aveva pianificato di imporre dazi sui componenti automobilistici, sfidata da Tesla in tribunale.