La tensione tra Europa e Cina si intensifica in merito alle automobili elettriche. La Commissione Europea si prepara ad aumentare i dazi doganali sulle auto elettriche cinesi, una mossa che potrebbe entrare in vigore il 4 luglio se non verrà trovato un accordo. La Cina, a sua volta, ha già minacciato ritorsioni commerciali, suscitando preoccupazioni tra i produttori automobilistici europei.
Al centro della disputa, l’industria automobilistica tedesca, con il ministro dell’Economia, Robert Habeck, che si è attivato per trovare una soluzione attraverso il dialogo con la Cina. Negotiatori tedeschi hanno avviato discussioni confidenziali con i loro omologhi cinesi, cercando di raggiungere un compromesso prima che la nuova tassa entri in vigore. Il timore, fondato, è che la Cina possa imporre proprie misure protezionistiche, danneggiando l’industria tedesca.
La Cina ha proposto di tassare al 25% le auto importate, in particolare quelle con “motori grandi”. Habeck ha sottolineato l’importanza di evitare un’escalation tariffaria che potrebbe avere conseguenze dannose per l’economia. Il ministro si recherà in Cina la prossima settimana per incontrare i funzionari cinesi, al fine di discutere la situazione.
Mentre la Germania cerca una soluzione diplomatica, il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha sollevato la necessità di stabilità nelle normative. Parlando a una conferenza negli Stati Uniti, Tavares ha chiesto un quadro regolamentare chiaro e coerente da parte delle principali nazioni, incluso l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Stellantis, in partnership con il costruttore cinese Leapmotor, sta preparando il lancio in Europa delle sue prime auto cinesi. L’introduzione di nuovi dazi doganali potrebbe cambiare le carte in tavola per il costruttore.
La disputa sul dazio doganale sulle auto elettriche cinesi mette in luce le complessità delle relazioni economiche tra Europa e Cina. La Germania, a quanto pare, si trova in prima linea nell’affrontare questo tema spinoso, cercando di evitare un’escalation commerciale che potrebbe avere conseguenze negative sull’industria automobilistica europea. Il futuro dell’industria automobilistica europea, e in particolare quella tedesca, potrebbe dipendere dalla riuscita di queste delicate trattative.