Volkswagen sta attuando un severo piano di risparmio, introducendo una nuova iniziativa chiamata “Perspektivwerkstatt” (officina delle prospettive). A partire da ottobre, i dipendenti per i quali non ci sono più posizioni disponibili all’interno dell’azienda verranno invitati a partecipare a questa iniziativa, nella quale riceveranno supporto per sviluppare nuove prospettive professionali. Tuttavia, va sottolineato che questa convocazione non sarà volontaria: i lavoratori verranno trasferiti dalle loro attuali mansioni a un’unità di gestione delle transizioni.

Il processo è descritto internamente come una “diga” attraverso la quale verrà effettuato un ridimensionamento del personale. Attualmente non è chiaro quanti dipendenti saranno coinvolti né la durata della loro permanenza in questa officina, poiché Volkswagen non ha fornito queste informazioni. Sembra che l’intervento interesserà tutti i siti della Volkswagen AG in Germania, indicando che non solo il marchio Volkswagen, ma anche le principali aree aziendali, i veicoli commerciali e il settore componenti potrebbero essere colpiti.

Il CEO della divisione Volkswagen, Thomas Schäfer, ha già avviato diverse misure per ridurre i costi al fine di raggiungere gli obiettivi finanziari dell’azienda, mirando a un’operativa di rendimento delle vendite del 6,5% entro il 2026. Attualmente, gli indicatori mostrano che la situazione è critica, con un rendimento del 2,3% nel primo semestre del 2024, e previsioni che suggeriscono un potenziale mancato di 3 miliardi di euro rispetto agli obiettivi stimati.

Una delle strategie chiave per Schäfer è la riduzione del personale nel settore indiretto di almeno il 20%. Tra le misure adottate vi sono piani per pensionamenti anticipati, indennità e “premi turbo”, con un budget di 900 milioni di euro destinato a coprire indennità fino a 455.000 euro per ogni dipendente, a seconda della loro anzianità. Tuttavia, fino ad ora, solo la metà di questo budget è stata utilizzata, poiché non abbastanza dipendenti hanno optato per lasciare volontariamente l’azienda.

Anche la struttura dell’anzianità è stata rivista, offrendo ai dipendenti nati tra il 1965 e il 1967 maggiori opportunità di pensionamento anticipato, consentendo di andare in pensione con circa l’85% della loro retribuzione abituale. Nonostante ci sia una possibilità teorica di riconversione in altre aree aziendali, in pratica ciò è raramente realizzabile a causa del numero limitato di posizioni disponibili.

Inoltre, la creazione della “Perspektivwerkstatt” è solo una parte della strategia di risparmio di Volkswagen. Anche se è in vigore una garanzia di occupazione fino al 2029, si sta considerando la possibilità di licenziamenti, in particolare per i dipendenti con alti tassi di assenteismo. Ci sono anche discussioni in corso riguardo alla centralizzazione di alcune funzioni, come il trasferimento di parte del dipartimento HR in Polonia, per ulteriori risparmi sui costi.

Una settimana cruciale attende la sede di Wolfsburg, con Thomas Schäfer previsto per informare i dirigenti delle prossime mosse, seguito da un incontro con il comitato aziendale guidato da Daniela Cavallo. La preoccupazione tra i dipendenti è palpabile, poiché molti temono per il proprio futuro nell’azienda.



Fonte: www.elektroauto-news.net