Negli ultimi tempi, il gruppo automobilistico cinese Geely Automotive sta progettando un’importante espansione delle sue capacità produttive in Europa. Questa strategia si sta rivelando cruciale in vista delle minacce di nuovi dazi imposti dall’Unione Europea sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Secondo Victor Yang, vicepresidente della Geely Group, l’azienda sta valutando diverse opzioni, inclusi i potenziali vantaggi derivanti da partnership già esistenti con realtà europee come Volvo Cars e Renault. Gli stabilimenti di questi due partner potrebbero avere un ruolo centrale nella produzione destinata al mercato europeo.

Il legame di Geely con Volvo, risalente al 2010, e la cooperazione con Renault nella divisione “Horse Powertrain” conferiscono all’azienda cinese una rete di alleanze strategiche, che potrebbero aiutarla a consolidare la sua posizione nel mercato europeo e a mitigare gli effetti dei futuri dazi. Inoltre, il fondatore di Geely, Li Shufu, detiene circa il dieci percento di Mercedes, un altro partner potenziale per la produzione.

Anche se Geely non esclude la costruzione di propri stabilimenti in Europa, gli sviluppi restano incerti. Un altro colosso cinese, BYD, ha già avviato la costruzione di una fabbrica in Ungheria, destinata a diventare operativa entro la fine del 2027. Questo potrebbe influenzare Geely a riconsiderare la propria strategia di produzione continentale.

L’urgenza di prendere misure in questa direzione è accentuata dall’intenzione dell’Unione Europea di istituire dazi doganali a partire da novembre. Questi dazi, pensati per proteggere l’industria automobilistica europea dai veicoli elettrici a basso costo provenienti dalla Cina, non colpiranno solo i produttori cinesi, ma anche marche come Volvo, Cupra, Dacia e BMW, che hanno parte della loro produzione in Cina. Per Geely, tali dazi potrebbero significare un incremento dei costi pari al 18,8%, rendendo fondamentale la ricerca di strategie per minimizzare l’impatto.

Con un cambio di rotta nella propria produzione, Geely intende focalizzarsi su veicoli elettrici più grandi e di alta gamma, che tendono a essere meno vulnerabili alle fluttuazioni di prezzo rispetto ai modelli economici. In aggiunta alle difficoltà in Europa, Geely affronta una situazione complessa anche a livello globale, con già esistenti dazi sugli EV cinesi negli Stati Uniti e potenziali iniziative simili in Canada.

L’abilità di Geely e altri produttori cinesi di adattare le proprie strategie alle nuove condizioni di mercato sarà fondamentale nei prossimi anni. La crescita delle capacità produttive e l’eventuale creazione di nuovi impianti in Europa indicano la volontà di Geely e BYD di stabilirsi definitivamente in quest’area, facendo leva su alleanze consolidate e cercando nuove opportunità di produzione.



Fonte: www.elektroauto-news.net