Al Salone IAA di Hannover, Opel ha presentato la nuova versione a idrogeno del Movano, un furgone che promette prestazioni elevate e un’autonomia notevole. Questo veicolo è in grado di percorrere fino a 500 km con un solo rifornimento, che richiede solamente 5 minuti, un aspetto fondamentale per le esigenze di trasporto commerciale.

Mentre molti costruttori automobilistici sono ancora cauti nell’adottare l’idrogeno per le auto private, stanno invece investendo nella tecnologia per i veicoli commerciali. Infatti, al salone, Renault ha svelato un concetto di Master a idrogeno, previsto in vendita a partire dalla fine del 2025, mentre Opel è già pronta a commercializzare il suo Movano Hydrogen.

Il Movano si basa su una piattaforma comune con altri veicoli di grande dimensione, sviluppati da PSA e Fiat, a seguito di un passaggio strategico della Opel da un’alleanza con Renault. Il furgone utilizza una pila a combustibile da 45 kW, che converte l’idrogeno in elettricità grazie all’ossigeno dell’aria. Il sistema è integrato con una batteria da 11 kWh, che può essere ricaricata separatamente per garantire ulteriore autonomia.

Grazie ai quattro serbatoi di idrogeno, il suo raggio d’azione è notevole e perfetto per lunghe percorrenze, sebbene la velocità massima sia limitata a 90 km/h. Questo potrebbe sembrare un limite per un veicolo progettato per tratte lunghe, specialmente confrontato con le versioni completamente elettriche.

Dal punto di vista del design e dei volumi di carico, il Movano Hydrogen non mostra variazioni significative, mantenendo capacità di carico tra i 13 e 17 m³, a seconda della configurazione. Gli elementi tecnici sono stati strategicamente posizionati sotto il cofano e il pianale, preservando così lo spazio utile senza compromettere le funzioni tradizionali del furgone.

Ancora non si conosce il prezzo di vendita di questo innovativo furgone, ma l’interesse per le soluzioni a idrogeno nel settore degli utilitari è in crescita, evidenziando una nuova era per il trasporto commerciale sostenibile.



Fonte: www.automobile-propre.com