Recentemente, tre aziende hanno siglato un’intesa per avviare una joint venture dedicata alla gestione dell’intero ciclo di vita delle batterie e dei minerali critici. Questo progetto avrà come fulcro uno stabilimento che sorgerà presso il Marion Advanced Technology Centre, situato nello stato dell’Indiana, negli Stati Uniti, dove una delle aziende partner, ReElement Technologies, è già attiva. Questo nuovo impianto avrà una duplice funzione: sia come centro di riciclo che come stabilimento di produzione di batterie. Con una capacità prevista di 15,5 GWh, sarà in grado di fornire oltre 315.000 veicoli elettrici all’anno.
Il piano prevede un investimento iniziale di 30 milioni di dollari, pari a circa 27 milioni di euro. La struttura integrerà l’intero valore della catena, partendo dalla valutazione e segregazione delle celle batteria per applicazioni di stoccaggio energetico di seconda vita, fino alla fase di riciclo, affinamento minerale, realizzazione di materiali ingegnerizzati e prodotti di grado per batterie. Si prevede che il Marion Advanced Technology Centre sarà il primo sito operativo, mentre ulteriori strutture saranno create in base alle necessità della joint venture.
Uno degli obiettivi primari di questa iniziativa è la produzione di materiali critici con un livello di purezza superiore al 99,5%, che saranno reinseriti nell’ecosistema delle batterie statunitensi, con un particolare focus sul recupero del litio. Rajat Verma, fondatore e CEO di Lohum, una delle aziende coinvolte, ha espresso il suo ottimismo riguardo a questa collaborazione, sottolineando l’importanza di costruire catene di approvvigionamento di materiali critici resilienti negli Stati Uniti, abilitando un modello di economia circolare.
Lohum, che già acquista batterie dal portafoglio di Mercedes-Benz Energy ed è impegnata in un accordo di fornitura pluriennale per batterie elettriche usate, si posiziona come il maggiore produttore indiano di materie prime sostenibili per batterie Li-ion, puntando su riciclo, riuso e affinamento a basse emissioni di carbonio. Attraverso applicazioni di seconda vita, l’azienda si concentra principalmente sul mercato indiano per sistemi di stoccaggio stazionari, mentre ha anche sviluppato soluzioni per applicazioni mobili, come i risciò elettrici. I sistemi di stoccaggio variano da piccole unità da sei kWh fino a impianti da 1 MWh.
Fonte: www.electrive.com