Oggi, a Roma, è stato presentato uno studio che delinea le prospettive per la mobilità elettrica in Italia entro il 2035. Realizzato da Motus-E e PwC Strategy&, lo studio fornisce una panoramica aggiornata sull’infrastruttura di ricarica, sia pubblica che privata, e sul parco circolante dei veicoli elettrici nel paese. Alla presentazione hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e leader del settore industriale.

L’analisi prevede un significativo progresso: entro il 2035, l’Italia sarà dotata di una rete di ricarica pubblica composta da tra 198.000 e 239.000 punti, grazie a investimenti privati che potrebbero raggiungere i 4 miliardi di euro. A questa rete si aggiungeranno oltre 5 milioni di punti di ricarica domestica e aziendale. Attualmente, nel paese sono già attivi circa 57.000 punti di ricarica pubblica.

Il report esamina diverse variabili che influenzano la penetrazione dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, presentando due scenari distinti: uno conservativo e uno accelerato. Lo Scenario Conservativo prevede che entro il 2030 ci saranno circa 2,6 milioni di veicoli elettrici e 1,2 milioni di ibridi plug-in, con un incremento che porterà nel 2035 a 8,6 milioni e ancora 1,2 milioni, rispettivamente. In termini di infrastruttura, si stimano 115.000 punti di ricarica pubblica nel 2030 e 198.000 nel 2035, con una prevalenza di punti in corrente alternata e una significativa presenza di colonnine ultraveloce sulle autostrade.

Lo Scenario Accelerato prevede una crescita più marcata, con previsioni di 3,6 milioni di veicoli elettrici nel 2030, che saliranno a 10,4 milioni nel 2035. In questo scenario, il numero di punti di ricarica pubblica al 2035 potrebbe arrivare a 239.000, rispondendo a una domanda di energia che, pur crescendo, rappresenterebbe comunque una frazione contenuta della domanda elettrica totale del paese.

Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, ha sottolineato l’importanza di avviare politiche industriali coerenti e tempestive per sostenere la transizione verso veicoli elettrici, evidenziando il ritardo dell’Italia rispetto ad altri paesi europei, ma anche il grande potenziale di sviluppo che il mercato offre. La mancanza di chiarezza nelle politiche può danneggiare i consumatori e l’intero settore.

D’altro canto, Giorgio Biscardini di PwC Strategy& ha evidenziato che il cambiamento verso un’industria dei trasporti elettrificati è inevitabile e richiede investimenti significativi nelle infrastrutture e nelle tecnologie innovative. È un’opportunità importante per le aziende italiane, da non perdere nell’ambito della transizione energetica in corso.

In sintesi, lo studio rappresenta un passo cruciale per comprendere come l’Italia potrà adeguarsi alle sfide e alle opportunità derivanti dalla mobilità elettrica nei prossimi anni, tracciando una via per l’innovazione e la crescita sostenibile nel settore automotive.



Fonte: www.motus-e.org