Volkswagen ha recentemente annunciato la chiusura del suo stabilimento Audi a Bruxelles, in Belgio, a pochi giorni dalla comunicazione di piani per la chiusura di tre fabbriche in Germania. La fabbrica di Bruxelles, che si occupa della produzione del SUV elettrico Audi Q8 E-Tron, interromperà le sue attività il 28 febbraio 2025.

Questa decisione comporterà la perdita di circa 3.000 posti di lavoro, suscitando forti reazioni da parte dei sindacati e sollevando interrogativi sul futuro della produzione di veicoli elettrici in Europa. Mentre Volkswagen sostiene di aver valutato tutte le opzioni possibili, i sindacati affermano che l’azienda ha agito troppo rapidamente nel respingere soluzioni alternative.

Il sito di Bruxelles è diventato un simbolo di un dibattito più ampio riguardante la transizione verso veicoli elettrici. I critici sostengono che i produttori automobilistici europei, compresa Volkswagen, si concentrano eccessivamente sulla realizzazione di SUV elettrici grandi e costosi, come l’Audi Q8 E-Tron, che ha un prezzo di partenza di circa 80.000 euro. Secondo queste opinioni, questa strategia ignora le necessità del consumatore medio e ostacola l’adozione su larga scala dei veicoli elettrici.

La decisione di chiudere lo stabilimento di Bruxelles segna un momento difficile per Volkswagen. L’azienda ha registrato una significativa diminuzione delle vendite in Cina, il suo mercato principale, e affronta una crescente concorrenza da parte dei produttori cinesi di veicoli elettrici come BYD, che si stanno espandendo rapidamente nel mercato europeo.

Nel mese di settembre, Audi, filiale di Volkswagen, ha annunciato l’intenzione di interrompere la produzione del Q8 E-Tron e di mettere in vendita la fabbrica di Bruxelles. Nonostante l’interesse manifestato da 26 acquirenti, Volkswagen ha affermato che nessuna delle proposte ricevute presentava una soluzione praticabile per il futuro dello stabilimento.

La chiusura della fabbrica di Bruxelles rappresenta un duro colpo per l’industria automobilistica belga e ha innescato ampie proteste. I sindacati hanno organizzato manifestazioni e minacciato ulteriori scioperi, chiedendo a Volkswagen di riconsiderare la propria decisione e di dare priorità alla salvaguardia dei posti di lavoro.



Fonte: www.arenaev.com