Negli ultimi mesi, un gruppo di attivisti ambientali ha occupato un bosco a Grünheide, in Germania, per opporsi all’espansione della fabbrica Tesla. Le proteste, avviate a febbraio, mirano a fermare l’ampliamento della struttura, con i manifestanti che hanno deciso di rimanere sul posto anche durante l’inverno. La portavoce dell’iniziativa ha dichiarato: “Il bosco non è ancora salvo”, sottolineando la determinazione del gruppo a proteggere l’ambiente locale.

Tuttavia, la situazione ha preso una piega drammatica quando, a seguito di ripetuti violazioni delle normative da parte degli attivisti, la polizia ha deciso di intervenire e sgomberare il campo. Gli agenti hanno spiegato che la situazione era diventata insostenibile a causa della mancanza di contatto tra gli attivisti e le autorità, il che aveva messo a rischio la sicurezza pubblica. Inizialmente, il piano era quello di un’evacuazione temporanea per permettere indagini su possibili ordigni bellici nel terreno, ma gli attivisti hanno resistito, rifugiandosi in alti alberi. La polizia ha dovuto utilizzare squadre di soccorso per riportare a terra sei manifestanti.

Il piano di Tesla per il sito di Grünheide include l’espansione dell’impianto con la costruzione di un nuovo centro di smistamento e ulteriori aree di stoccaggio, comportando l’acquisto di un ulteriore bosco dalla regione del Brandeburgo. Le autorità locali hanno avviato discussioni in merito, mentre il territorio rimane sotto osservazione a causa del sospetto di presenza di materiali bellici non esplosi.

Tesla ha mantenuto una posizione defilata riguardo alle proteste, senza rilasciare commenti ufficiali e senza contatti diretti con gli attivisti. Malgrado le contestazioni, l’azienda prosegue nei suoi progetti di sviluppo, con il direttore dell’impianto, André Thierig, che ha difeso l’iniziativa dichiarando: “Costruiamo auto elettriche, non raffinerie di petrolio.” Questa affermazione intende mettere in luce l’impegno di Tesla verso una mobilità più sostenibile, sebbene il tema continui a sollevare dibattiti e controversie all’interno della comunità.



Fonte: www.elektroauto-news.net