Un recente studio condotto dal governo francese, pubblicato il 16 luglio 2024, ha rivelato un legame stretto tra il tenore di vita dei cittadini e la proprietà di un’auto, nonché il tipo di motorizzazione scelta. Il rapporto, basato sui dati raccolti al 1° gennaio 2023, ha evidenziato come le fasce di reddito più elevate abbiano una maggiore probabilità di possedere un’auto, e che la diffusione dei veicoli elettrici sia concentrata principalmente tra i cittadini più abbienti.

Il dato più eclatante è la sproporzione nella distribuzione del parco auto: il 20% dei nuclei familiari francesi con redditi più alti detiene un quarto del totale, mentre il 20% con redditi più bassi ne detiene solo il 12%. Questo dato conferma che l’accesso all’auto resta legato, in misura significativa, alla capacità economica degli individui.

L’analisi del tipo di motorizzazione ha svelato un panorama ancora incentrato sulle motorizzazioni tradizionali: il 95,5% del parco auto è composto da veicoli a benzina, diesel o GPL, mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,2%. Nonostante la crescita delle vendite negli ultimi anni, le auto elettriche rimangono una minoranza.

Il diesel, sebbene in calo nelle nuove immatricolazioni, domina ancora il mercato con una quota del 53,6% del parco auto, confermando la sua diffusione capillare. Tuttavia, il rapporto evidenzia un interessante schema: all’aumentare del reddito, diminuisce la quota di auto diesel a favore di quelle a benzina, ibride ed elettriche.

Il grafico che accompagna lo studio mette in evidenza questa tendenza: nel decile più povero, il D1, le auto diesel rappresentano il 63% del parco, mentre nel decile più ricco, il D10, si attestano al 42%. Allo stesso modo, le auto elettriche rappresentano il 3% delle auto possedute dal D10, mentre la loro quota rimane inferiore all’1% in tutti i decili della prima metà della scala di reddito.

Nel complesso, l’indagine ha evidenziato come la scelta del tipo di auto e la classe di emissione Crit’Air siano influenzate dal livello di reddito. I nuclei familiari più abbienti tendono ad avere un parco auto più recente, con motori meno inquinanti e una maggiore incidenza di veicoli elettrici.

È importante sottolineare che l’analisi si basa sui dati del 2023, un periodo precedente all’introduzione di nuove politiche di incentivazione per l’acquisto di veicoli elettrici e alla diffusione di modelli più accessibili. Le tendenze future potrebbero subire modifiche significative, soprattutto considerando il calo dei prezzi delle batterie e lo sviluppo di modelli di auto elettriche a basso costo.

Nonostante ciò, lo studio offre un’istantanea significativa della situazione attuale e mette in luce l’importanza del fattore reddito nel processo di transizione verso la mobilità elettrica. Se da un lato le auto elettriche rappresentano una soluzione promettente per la riduzione delle emissioni, dall’altro il loro costo elevato continua a rappresentare un ostacolo per una fetta significativa della popolazione. La democratizzazione di questa tecnologia, attraverso l’introduzione di modelli economici e l’adozione di politiche di sostegno, è fondamentale per assicurare una transizione energetica equa e inclusiva per tutti.