La joint venture per la produzione di celle batterie tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies, nota come Automotive Cells Company (ACC), ha deciso di sospendere i lavori di costruzione nei due impianti di Kaiserslautern e Termoli, in Italia. Questa pausa è dovuta alla necessità di passare da una tecnologia basata su celle al nichel a soluzioni più economiche, durante le prime fasi di costruzione.

Stellantis, che detiene la maggioranza delle azioni di ACC, si trova ora sotto pressione da parte del governo italiano. Secondo un report dell’agenzia di stampa Reuters, il Ministro della Industria Adolfo Urso ha minacciato che i fondi pubblici destinati al progetto potrebbero essere dirottati se Stellantis non fornisce una risposta riguardo al futuro del sito in tempi molto brevi. Urso ha dichiarato che il governo non può permettersi di perdere i fondi in gioco per problemi legati agli impegni dell’azienda.

In risposta, Stellantis ha comunicato che ACC sta attualmente rivedendo i piani per le fabbriche in Italia e Germania, al fine di integrare nuove tecnologie nella produzione di celle e moduli, in linea con l’evoluzione del mercato. Questa strategia di revisione era stata già anticipata in giugno, con il motivo ufficiale legato alla diminuzione della domanda di veicoli elettrici e alla necessità dell’azienda di sviluppare batterie più economiche per rendere i veicoli elettrici più accessibili.

Quando e come riprenderanno i lavori a Kaiserslautern e Termoli sarà definito entro la fine del 2024 o l’inizio del 2025, mentre non è chiaro come questa fase di riorientamento influenzerà anche il terzo impianto in Francia, dove è attualmente in fase di avvio il primo blocco produttivo da 13,4 GWh.

ACC si sta concentrando esclusivamente sulle celle batterie NMC (nichel-manganese-cobalto), mentre competitor come Renault stanno iniziando ad esplorare anche la tecnologia LFP. Nonostante ciò, Stellantis ha recentemente annunciato una collaborazione quinquennale con l’ente di ricerca francese CEA per sviluppare celle batterie di nuova generazione, anche se non è chiaro quale chimica delle celle venga prioritaria nella collaborazione.

L’impianto di Termoli era originariamente progettato per convertire uno stabilimento di Stellantis, con un investimento totale previsto di circa 2 miliardi di euro, di cui 370 milioni provenienti da fondi pubblici europei. Tuttavia, la scadenza per l’utilizzo di questi fondi, fissata per la fine del 2026, preoccupa il governo italiano, timoroso che le risorse possano esaurirsi. Con l’apertura inizialmente fissata per il 2026, la tempistica ora rimane incerta.



Fonte: www.electrive.com