Il nuovo regolamento adottato dalla Commissione Europea sarà pubblicato ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE mercoledì e entrerà in vigore il giorno successivo, giovedì 31 ottobre 2024. Questa decisione segue il voto decisivo degli Stati membri dell’UE riguardo l’imposizione di dazi speciali sui veicoli elettrici prodotti in Cina. La Commissione ha portato avanti un’indagine anti-sussidi, che ha rivelato che alcune case automobilistiche cinesi ricevono sovvenzioni governative illecite, consentendo loro di offrire prezzi più competitivi in Europa rispetto ai produttori europei non sussidiati.
L’intenzione della Commissione è chiara: i dazi compensativi sono ritenuti necessari per tutelare la futura sostenibilità dell’industria automobilistica europea. Tuttavia, non tutte le nazioni dell’UE sono concordi su questo approccio; la Germania ha votato contro, temendo un conflitto commerciale con la Cina che potrebbe danneggiare i produttori e i fornitori tedeschi. Nonostante gli sforzi di Berlino per trovare un’alleanza che impedirsi l’applicazione dei dazi, il risultato delle votazioni è stato a favore della Commissione, e ulteriori negoziati non hanno portato a risultati soddisfacenti.
La Cina, ora che la decisione dei dazi è definitiva, deve decidere come rispondere. Si vocifera che il governo di Pechino abbia già esercitato pressioni su alcuni produttori automobilistici statali per frenare le loro espansioni in Europa, incluse le ipotesi di nuove fabbriche locali per evitare i dazi.
Per quanto riguarda le cifre specifiche dei dazi, a partire dal novembre prossimo, i veicoli elettrici della BYD affronteranno un’imposizione aggiuntiva del 17%, portando il totale al 27%. Per Geely, il dazio finale sarà del 18,8%, per un totale del 28,8%. Il massimo per SAIC raggiunge addirittura il 35,3%, risultando in un totale di 45,3%. In una situazione a parte si trova Tesla: non operando in joint venture con produttori cinesi, la casa automobilistica americana vedrà applicato un dazio del 7,8%, per un totale del 17,8%.
In generale, tutti gli altri produttori che importano veicoli elettrici dalla Cina nell’UE dovranno far fronte a un dazio speciale minimo del 21,3%, che potrebbe aumentare fino al 35,3% in caso di non cooperazione con le autorità europee. Nel caso specifico dei produttori tedeschi, la quantità del dazio potrebbe variare a seconda delle loro eventuali collaborazioni con partner cinesi. Ad esempio, la joint venture SAIC-VW applicherà il massimo dei dazi, anche se attualmente non esporta veicoli elettrici in Europa.
Fonte: www.electrive.com