Il Gruppo Volkswagen prevede per quest’anno un totale di circa 9 milioni di veicoli consegnati, cioè un numero leggermente inferiore rispetto ai 9,24 milioni dell’anno scorso. Anche le proiezioni di fatturato si attestano intorno ai 320 miliardi di euro, in calo rispetto ai 322,3 miliardi di euro del 2022. L’azienda prevede un risultato operativo di 18 miliardi di euro, corrispondente a una marginalità del 5,6%. Tuttavia, i segni delle difficoltà si fanno evidenti, soprattutto nel terzo trimestre, quando il risultato operativo è crollato del 42%, scendendo a 2,9 miliardi di euro. La marginalità si è quindi ridotta a solo il 3,6%, con un decremento di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre il volume delle vendite ha registrato un calo del 7%, per un totale di circa 2,2 milioni di veicoli, con significative perdite sul mercato cinese.

In Cina, uno dei mercati più cruciali per Volkswagen, i clienti si stanno orientando sempre di più verso veicoli elettrici di produttori locali, mentre i modelli con motore a combustione mostrano un’attrattiva in diminuzione. La marca principale Volkswagen ha evidenziato una marginalità di appena due punti dopo i primi nove mesi dell’anno, affrontando gravi sfide nella regione. Anche marchi profittevoli come Porsche e Audi stanno subendo una flessione dei risultati. Queste dinamiche hanno evidenziato la necessità di ridurre i costi e migliorare l’efficienza, come ha sottolineato il direttore finanziario Arno Antlitz. Le attuali misure di ristrutturazione hanno comportato costi per 2,2 miliardi di euro, riducendo il risultato netto a 1,6 miliardi di euro, con un calo del 64% rispetto all’anno precedente.

Nonostante queste difficoltà, la risposta degli investitori è stata moderatamente positiva, con un incremento dei prezzi delle azioni dopo un inizio negativo, suggerendo che i risultati trimestrali fossero già scontati. Un segnale incoraggiante è arrivato dal positivo ordine in arrivo dall’Europa occidentale nel terzo trimestre, che secondo Antlitz potrebbe stabilire una base solida per il quarto trimestre.

Intanto, Thomas Schäfer, responsabile della marca Volkswagen, è sotto pressione per migliorare la redditività, con l’obiettivo di raggiungere una margine operativa del 6,5% entro il 2026. Per affrontare la domanda debole, Volkswagen prevede di risparmiare ulteriori cinque miliardi di euro, valutando la possibilità di chiudere diversi stabilimenti in Germania e trasferire posti di lavoro all’estero. La presidente del consiglio di sorveglianza, Daniela Cavallo, ha espresso preoccupazione per tali misure, ribadendo l’intenzione della sindacato di opporsi a questi tagli, mentre attualmente si stanno conducendo negoziati per il contratto collettivo a Wolfsburg.

Una nota interessante riguarda Skoda, una delle marche del Gruppo Volkswagen, che ha riportato risultati migliori rispetto alla marca principale. Nei primi nove mesi, Skoda ha realizzato un profitto di 1,7 miliardi di euro, nonostante un fatturato che rappresenta solo un terzo di quello di Volkswagen, grazie ai costi di produzione più bassi in Repubblica Ceca. Antlitz ha sottolineato che l’ambiente economico rimane difficile per il Gruppo Volkswagen, il quale deve implementare con decisione i programmi di performance avviati. Alla luce dell’aumento degli ordini in Europa occidentale, c’è motivo di essere ottimisti, mentre l’ampio portafoglio di modelli, che spazia dai veicoli a combustione ai modelli ibridi e completamente elettrici, potrebbe fornire il giusto slancio per gli ultimi mesi dell’anno.



Fonte: www.elektroauto-news.net